Nasce a Novara una campagna pubblicitaria sull’inserimento lavorativo dei disabili
Mauro ha 39 anni, abita a Bellinzago, non si perde una partita della Juve e lavora a tempo indeterminato come saldatore. Massimo ha 38 anni, ama fare le previsioni del tempo (dice sempre che domani pioverà) e dopo aver lavorato per anni in un’azienda produttrice di forni elettrici, da qualche mese è tuttofare presso una casa di cura. Antonietta di anni ne ha 34, ha una fervida immaginazione, ama la musica e fa l’addetta alle pulizie in una struttura per anziani.
Tre persone diverse, tre storie di vita differenti, tre realtà accomunate da una possibilità: affermare se stessi con il lavoro. Oggi, infatti, trovare o mantenere il posto di lavoro è difficile per tutti, ma per un diversamente abile può esserlo ancora di più. Qualsiasi tipo di deficit psico-fisico congenito o contratto, può compromettere sia la ricerca attiva del lavoro sia la sua riconferma. E talvolta il confine tra l’essere considerato una risorsa umana o un peso sociale diventa sottile.